8 marzo 2013

Torta alla yogurt con limone e semi di papavero ripiena di crema al limoncello


AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII amiche!!!!


Adoro le mimose simbolo di questa festa e non mi sento sminuita nel mio essere donna se un uomo oggi mi regala un mazzo di fiori o mi fa gli auguri.


Quindi viste le cose lette su fb e vari messaggi io mi offro volontaria per ricevere i fiori delle mie amiche che li schifano per la puzza (cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa??????????????? Le mimose profumano) o per principio (?!?).
Quest’anno la mia mamma mi ha fatto un super regalone (x la verità già 15gg fa) una pianta di mimosa!!!!!! Piccola, in linea con la mansardina, ma era il mio sogno da anni e ora ce l’ho…speriamo duri…Appiccico ha già provato a farle un attacco. Gattaccio ti faccio diventare un trovatello se continui a rovinarmi le piante!!!!!!!!! Scherzooooooo chi mi conosce sa che adoro il mio coinquilino!!!!! Ma mi fa morire il suo amore per i fiori e le piante e la sua ossessione per l’acqua! Adesso la mattina dopo essersi fatto la doccia lui, fa il bagnetto ai suoi giocattoli! E va bè almeno è pulito!!!!


Tornando a questa giornata per una cena tra amiche stasera ho fatto questa torta.



Torta alla yogurt con limone e semi di papavero ripiena di crema al limoncello
La ricetta della torta l’ho fatta modificando questa 
Ingredienti 
250g farina
150g zucchero
125 ml yogurt bianco
100g burro
50g semi di papavero
2 uova
2 cucchiaini di lievito
1 limone

In una ciotola lavorate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete la farina setacciata con il lievito, i semi di papavero e la scorza grattugiata di un limone.
In un’altra ciotola sbattete le uova con il latte e il succo del limone.

Unitele gli ingredienti liquidi a quelli secchi e mescolate il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Infornate  a 180° per 35/40 minuti (fate la prova dello stecchino per controllare la cottura)
La crema l’ho realizzata  aggiungendo qualche cucchiaio di limoncello (dipende dal grado alcolico che volete raggiungere) alla crema pasticcera* raffreddata.

*Crema pasticcera
Ingredienti
500ml latte
125g zucchero
40g farina
4 tuorli
Scorza di limone

In un pentolino fate scaldare il latte (senza portarlo a bollore) con la scorza di limone (fate attenzione a non prelevare anche la parte bianca del limone che renderebbe la crema amara).

In una ciotola sbattete i tuorli con lo zucchero, quando saranno ben amalgamati aggiungete la farina setacciata e mescolate bene. Versate il latte caldo nella ciotola, sbattete bene e rimettete il composto nel pentolino. Riposizionate sul fuoco e fate bollire per un minuto.



Ma per non dimenticare il vero significato di questa festa vi copio l’articolo della Stampa.

Come nasce la festa della donna?

A CURA DI MAURIZIO TERNAVASIO
Oggi è la festa della donna: quando nasce la ricorrenza?  
Due le date principali, tutte legate all’8 marzo: la celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909 e in Italia nel 1922. Anche se nel nostro Paese, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, inizialmente coincise con il 12 marzo, giornata in cui cadeva la prima domenica dopo l’8 marzo. Da allora si ricordano le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che le riguardano ancora in alcune parti del mondo. 
Quale è stato l’avvenimento che ha dato il via alla festa? 
Le origini risalirebbero al 1908, quando un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le condizioni in cui lavoravano. Dopo alcuni giorni di conflitto con le maestranze, l’8 marzo il proprietario, per ritorsione, bloccò tutte le porte di uscita dello stabilimento. Quel giorno scoppiò un incendio che uccise 129 di loro. Successivamente questa data fu proposta da Rosa Luxemburg come giornata di lotta internazionale a favore delle donne. 

E’ vero che si tratterebbe di una versione contestata da molti?  
Sì, secondo alcuni si farebbe in realtà confusione con un’altra tragedia verificatasi a New York, quando il 25 marzo 1911 morirono 146 lavoratori (per la maggior parte giovani donne immigrate dall’Europa) durante l’incendio della fabbrica Triangle. Altri dicono che l’evento prenda invece spunto dalla repressione della polizia di una manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi nella medesima città ben prima, cioè nel 1857. 
L’8 febbraio viene comunque ricordato anche per un altro fatto… 
L’8 marzo è una data davvero rivoluzionaria. In quel giorno del 1917, a San Pietroburgo, le donne marciarono lungo le strade per il «Pane per la Pace», chiedendo a gran voce la fine della guerra e manifestando per i propri diritti. Evento che in Russia diede origine alla Rivoluzione di Febbraio, alla successiva destituzione dello zar e all’attribuzione del diritto di voto alle donne stesse. 

E’ vero che qualcuno nel nostro Paese pensò persino di attribuire all’8 marzo dignità di festa nazionale?  
Sì, accadde nel 1959, quando le senatrici Luisa Balboni, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale. Ma l’iniziativa cadde ben presto nel vuoto. 

Perché la mimosa è il simbolo della festa?  
Anche in questo caso la storia è controversa. Sembra che in Italia l’idea di eleggere il fiore a simbolo della ricorrenza sia da attribuire all’iniziativa risalente al 1946 delle femministe Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei le quali, venute a sapere che il vicesegretario del Pci Luigi Longo intendeva regalare nel giorno della ricorrenza tutta al femminile delle violette, suggerì di cercare un fiore più povero e più diffuso nelle campagne. Scelta probabilmente dettata dalla stagionalità e da un fattore di gusto e di colore.  

E’ vero che quest’anno non sarà facile regalare le mimose?  
Sì, oggi ci saranno meno mimose a disposizione. Ma non c’entra la crisi, è tutta colpa delle temperature. Le bizze del clima, infatti, hanno ritardato la fioritura della pianta simbolo della Festa delle donne provocando una flessione pari a un terzo della produzione totale. Ma i prezzi sono rimasti più o meno invariati. 

Quali sono le iniziative a corollario della festa?  
La Festa della donna quest’anno sarà all’insegna della prevenzione e della difesa della salute. Numerosi in tutta Italia i progetti dedicati al benessere femminile. A Milano l’Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) ha messo in atto un’iniziativa in collaborazione con diverse strutture ospedaliere per visite senologiche gratuite dal 4 all’8 marzo. All’Ospedale San Camillo di Roma si può approfittare di un vero e proprio pacchetto prevenzione per donne dai 40 ai 60 anni, con mammografie, visite senologiche e ginecologiche, pap test e test dell’Hpv. L’Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica) offre a Napoli per oggi un Open Day di prevenzione, con visite ginecologiche, senologiche e pap test. 

Qual è l’attuale apporto della donna nel mondo politico italiano?  
La Festa della donna si celebra quest’anno con un aumento del 47% della presenza femminile in Parlamento, dove quasi un neo eletto su tre (31%) è donna, ma in altri settori come giustizia, authority, università e ricerca le «quote rosa» sono ancora al lumicino. Secondo la Coldiretti, che ha commissionato la ricerca, l’aumento della rappresentanza rosa in parlamento rappresenta «un profondo cambiamento che avvicina l’Italia ai migliori standard europei e mondiali». Valori superiori si registrano solo tra le elette alla Camera in Spagna (38%) ed in Germania (32 %). 

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